Ciao Carissime e Carissimi.
Ho deciso di raccontarvi quello che ha suscitato in me l’incidente del 14 Dicembre 2021. Sono passati piu` di venti mesi e ancora non ne sono fuori.
Lo shock e’ stato forte ed e’ difficile da elaborare.
Vedere “la morte in faccia” ti fa cambiare prospettiva in tutto cio’ che succedera’ dopo. L’ortopedico che mi ha seguito per tutto l’infortunio ha detto che sono stata fortunata che l’auto mi abbia investito mentre ero di profilo, perche’ se mi avesse preso alle spalle ne sarei uscita paralizzata, nelle migliori delle ipotesi, altrimenti sarei Morta. Ora, principalmente, devo risolvere il problema alla mano, al collo e alla spalla, ma anche psicologicamente non sto ancora molto bene. Sono seguita da una psicologa e ho anche il supporto dei farmaci.
Recap del 2021
Chi mi segue da un po’ sa che il 2021 non e’ stato un anno semplice per me. La storia con Mauro ha attraversato un momento difficile. Dovevo iniziare un nuovo progetto con Ilaria ma che e’ morto prima di iniziare ed ho chiuso l’anno con l’incidente che per pura casualita’ non mi ha portato ad avere ripercussioni gravi sul mio corpo.
I ricoveri a Volterra per curare lo shock dell’incidente
Quando ero a Volterra, nel centro Inail di riabilitazione piu’ importante d’Italia, ci sono stata per tre mesi. Ero insieme a persone con problematiche di vario genere, sempre dovute ad infortuni sul lavoro, facevamo squadra a modo nostro e cercavamo di tirarci su. In quel periodo ho passato momenti difficili ma anche belli, perchè ci prendevamo in giro sui nostri infortuni, ci prendevamo un po’ in giro per sdrammatizzare la nostra sofferenza e non eravamo mai soli. Vivevo come in una bolla, mi sentivo al sicuro, coccolata e sostenuta in tutto. https://www.inail.it/portale/budrio/it/chi-siamo/centro-di-riabilitazione-motoria-di-volterra.html
Il ritorno a Lucca da Volterra
Se ci penso il periodo piu’ buio e’ stata la scorsa estate. Il ritrovarmi a casa da sola mi ha fatto sprofondare in una specie di incubo e ha accentuato ancora di piu’ lo stress post traumatico diagnosticatomi a Volterra. Se andavo a camminare lo facevo solo la sera dopo le 22:30, perche’ sapevo che non c’era quasi nessuno e andavo nel parco della citta’ perche’ ero sicura che non ci fossero le auto. Avevo paura a camminare per la strada e pur abitando in centro storico dove la circolazione delle auto e’ limitata, io camminavo sempre molto vicino alle case. Se sentivo un rumore strano mi bloccavo e avevo paura. Il giorno uscivo solo per andare a fare la riabilitazione, in un centro vicino casa. Era un ambiente bello, pieno di giovani e persone cordiali. Io non parlavo con nessuno, ero come un robot. Andavo li’, iniziavo a fare la mia scheda, se non ricordavo qualcosa chiedevo al fisioterapista e tornavo alla mia postazione. Mi comportavo allo stesso modo quando facevo i macchinari e la riabilitazione in piscina. Nonostante vedessi le altre persone che erano li’ come me per curarsi fossero conviviali fra loro io mi comportavo come un automa; facevo gli esercizi e non riuscivo a parlare con nessuno, non sentivo neanche lo stimolo di farlo. https://it.wikipedia.org/wiki/Lucca https://it.wikipedia.org/wiki/Volterra
Il weekend e il cibo erano MOSTRI
Tornata a Lucca le poche volte che uscivo era per andare a fare la spesa, anche nutrirmi era un problema, aspettavo sempre all’ultimo perche’ non volevo uscire e ci andavo quando non avevo piu’ niente da mangiare. Non provavo piu’ nessun interesse per il cibo. Il weekend per me era il momento peggiore, veniva Mauro e mi dovevo preparare per uscire. Affrontare il mostro del fine settimana per me era diventato un vero e proprio mostro che mi suscitava ansia, molta ansia. Non si faceva niente di speciale, solo qualche passeggiata in citta’ e qualche volta siamo andati a Viareggio. Io la vedevo come una costrizione. Stare in mezzo alle persone e attraversare la strada era complicato, mi suscitava ansia tanto che alcune volte ho avuto attacchi di panico piangevo e ci voleva un po’ prima di riuscire a calmarmi. Un altro mostro che dovevo affrontare era la cura della mia persona, mi sentivo morta dentro. Non mi vergogno a raccontarvi che per me era faticoso prendermi cura di me e non mi importava vestirmi bene. Indossavo sempre le stesse cose, le lavavo e le indossavo di nuovo, tanto durante la settimana ero sempre in tuta da ginnastica per andare a fare le terapie, le facevo cinque giorni alla settimana. La sera e il giorno non uscivo, quindi il problema non sussisteva.
La mia mente vagava dopo l’incidente
Spesso pensavo al giorno dell’incidente, a come in pochi secondi la tua vita possa cambiare o finire. Questa esperienza che ora sto pian piano lasciando alle mie spalle mi ha resa ancora piu’ consapevole di quanto sia facile perdere tutto o non esistere piu’. Mi sta sempre piu’ insegnando a dare importanza e peso a come mi esprimo, a quello che mi circonda e ad allontanarmi da tutto cio’ che e’ violento e dalle persone aggressive. Ho capito che voglio pace e voglio pensare a me stessa, forse vi sembrera’ egoistico questo mio pensiero. Sono dell’idea che prima dobbiamo essere pienamente consapevoli di se per poter aiutare le persone che stanno male, anche se non le conosci. La vita e’ troppo bella e breve per essere sprecata, mi sono ripromessa di volermi bene a 360 gradi e cercare di aiutare nel mio piccolo le persone che mi sono vicine e di trasmettergli questo mio sentire.
Il film che ti puo’ ribaltare la prospettiva di come vivi la vita
A tal proposito vi voglio parlare di un film che ho visto, e’ uscito questo inverno sul grande schermo. E’ bellissimo, dovrebbero farlo vedere nelle scuole per far capire quanto e’ importante la vita. La storia vi sembrera’ triste, ma se vi immergerete nel mood di cio’ che viene raccontato, con completa apertura mentale, capirete tante cose della vita. Forse vederlo una volta sola puo’ non bastare perche’ sono convinta che una seconda visione vi farebbe apprezzare sfumature che non avete colto la prima volta. Questa estate sono di nuovo andata a vederlo con delle mie amiche che non l’avevano visto e gli e’ piaciuto tanto tanto e l’ho apprezzato ancora di piu’. Questo film si intitola “Il primo giorno della mia vita” Regia di Paolo Genovese. Gli attori principali sono: Toni Servillo, Margherita Buy, Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco, Elena Lietti, Gabriele Cristini, Vittoria Puccini e Lino Guanciale. Se potete non perdertevelo! Lo trovate anche su PrimeVideo. https://www.primevideo.com/detail/Il-primo-giorno-della-mia-vita/0NHFNJFW0HTB4UDF59L098RWOT
La mia NUOVA vita dopo l’incidente
A me è successo il 14 Dicembre del 2021 “Il primo giorno della mia NUOVA vita”. Io da quel giorno la vedo cosi’. Non ne sono ancora completamente uscita. Ho ancora incubi, mi sveglio spesso nella notte urlando, il mio corpo non e’ ancora guarito, ma ne voglio uscire piu’ forte che mai…………….Mi sento di darvi un consiglio. Non rimandate cio’ che volete fare. Dite alla persona a cui tenete quello che non avete avuto ancora il coraggio di dirle, perche’ potreste non avere una seconda opportunita’. Noi viviamo in una societa’ con tutti i confort, abbiamo tutto e anche di piu’; alcune volte ci arrabbiamo per poco e diamo per scontato tutto cio’. Cercate di essere piu’ contenti perche’ noi siamo fortunati rispetto ad altri. La vita e’ troppo breve anche se noi pensiamo di avere sempre tempo, in pochi secondi puo’ finire tutto senza neanche accorgersene……
Saluti
Spero di avervi trasmesso quello che mi e’ successo. Il disagio che ho vissuto e le difficolta’ che ho dovuto affrontare che sono la spiegazione della mia scarsa presenza in questo ultimo periodo.
Vi penso tanto e mi avete subito coccolata quando ho fatto quel piccolo video a Maggio. Spero di ritrovarvi tutti quanti e anche di piu’ per divertirci insieme quando ricomincero’ a pieno ritmo.
Un abbraccio e tanti baci a tutti voi Grazie di Cuore…..
Saluti
Paola